Storicamente. Laboratorio di storia
Il Cln di Gorizia nell’aprile 1945. Testimonianza di Dario Culot

Videointervista a Dario Culot raccolta da Alessandro Cattunar e Kaja Sirok il 3.09.2007 a Gorizia.

Mio padre [...] era del Cln, quindi erano in contatto con l’Of per i giorni dell’insurrezione… a un certo punto hanno iniziato a discutere, perché l’Of a un certo punto pretendeva che i componenti italiani del Cln riconoscessero l’annessione alla Jugoslavia. Al che si opposero… per i Socialisti c’era Olivi, per il Partito d’azione Augusto Sverzutti, per la Dc era mio padre, mentre il rappresentante del Partito comunista si ritirò dal Cln che aveva la regola dell’unanimità, come il Clnai da cui dipendeva. Quindi non si poteva giungere ad una conclusione, ad una decisione concordata e quindi si sciolse.

[…]

Nel ‘45 il Cln si è riunito l’ultima volta… Si riuniva spesso nell’ufficio di mio padre perché era sopra il Caffè Garibaldi, consentiva l’accesso da varie parti, anche in via riservata e segreta. Io ho fatto anche il portinaio del Cln in queste occasioni. Il 29 aprile si sono riuniti nello studio di mio padre al mattino. Mi ricordo che è venuto alla mattina… io avevo aperto la porta a vari componenti del Cln. Sempre per ragioni di segretezza. È arrivato un colonnello in pensione, un certo Gutierrez, colonnello dei Carabinieri, lui era monarchico quindi non era con i fascisti. Ha suonato, io gli ho aperto e mi ha puntato una pistola al petto. Voleva assolutamente entrare subito. Al che, io ho chiamato mio padre che è venuto subito fuori e gli ha annunciato la resa da parte dei tedeschi… nel comando dove erano. E che praticamente se ne erano andati da soli senza che ci fossero stati combattimenti….