Storicamente. Laboratorio di storia
Come funzionano i Länder tedeschi

L’intervento centrale risulta incondizionato, e perciò accresciuto, in settori quali la caccia, la protezione della natura e del paesaggio, la gestione del territorio e delle acque, l’ammissione all’università e gli esami universitari.
È opportuno ora soffermarsi sul funzionamento degli enti locali: conformemente alla natura federale dell’ordinamento tedesco, la disciplina della forma di governo regionale e locale è materia interamente riservata ai Länder. Il Grundgesetz si limita a garantire l’esistenza dell’autogoverno comunale come entità amministrativa fondamentale, e a imporre a Länder e comuni degli obblighi di omogeneità minimi, consistenti nella natura democratica e assembleare del governo, oltre che nel rispetto dei diritti fondamentali garantiti dal Grundgesetz e dei suoi principi inviolabili. Inoltre, e conformemente al tipo di federalismo che vige in Germania, dai tratti fortemente unitari e cooperativi, il grado di diversità negli assetti di governo tra i Länder è minimo, e relativamente ridotte sono di conseguenza anche le differenze a livello comunale. Il Grundgesetz prevede una procedura per la modifica dei territori dei Länder, al fine di ottimizzare la loro efficienza: l’unico caso di accorpamento di Länder si è avuto però solo nel 1952 con la creazione del Baden-Württemberg, resa però possibile da un’apposita legge. Negli anni Settanta si effettuò una notevole riduzione del numero dei comuni attraverso il loro accorpamento, esperienza poi ripetuta negli anni Novanta nei territori della ex DDR. Il numero complessivo dei comuni tedeschi è stato ridotto di quasi due terzi: furono quasi diciassettemila i comuni soppressi nell’intero territorio federale, oltre a duecento distretti, per impedire che l’esistenza di entità politiche poco rappresentative potessero limitare l’efficienza amministrativa della Federazione. Sotto la guida del governo federale tutti i Länder iniziarono un’opera di accorpamento degli enti locali, attraverso un ampio coinvolgimento dei comuni interessati, ma nel contempo mantenendo fermo l’obiettivo della riduzione numerica. Naturalmente non tutti i comuni coinvolti nell’operazione accolsero volentieri il cambiamento, ma nel respingere i ricorsi dei comuni più riottosi, il Bundesverfassungsgericht ha chiarito che il Grundgesetz offre ai comuni «die Gewährleistung der Selbstverwaltung». Il processo fu efficace, limpido e concertato. Nonostante la decisione fosse già presa definitivamente, vi furono campagne di informazione, insediamenti di commissioni di esperti e l’attenzione a un processo graduale e il meno traumatico possibile. In questa formula sembra risiedere il successo dell’esperienza tedesca: il coinvolgimento dei comuni ha infatti svolto un ruolo essenziale nella procedura di fusione, dilatando i tempi e consentendo qualche deroga da un lato, ma permettendo di superare difficoltà e opposizioni altrimenti insormontabili dall’altro: ciò dimostra che, nonostante i confini della maggior parte degli attuali Länder tedeschi non corrispondano a quelli storici, una forte identità regionale si è comunque sviluppata. L’identità non è dunque solo il portato di una storia, ma qualcosa che si costruisce nel tempo, sulla base della volontà di condivisione di determinati principi; inoltre, quanto più l’identità è forte, tanto meno c’è bisogno di ostentarla. I Länder tedeschi hanno sviluppato un’identità funzionale, basata su una combinazione di tradizione storica e rinnovo quotidiano del patto con i cittadini. Ci si identifica con un Land in quanto è bene amministrato, prima che per ragioni di sangue e suolo: è questo il risultato regionale del «Verfassungspatriotismus» federale.