Storicamente. Laboratorio di storia

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Jörg Peltzer, Canon law, careers and conquest. Episcopal elections in Normandy and Greater Anjou

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Lo studio di Jörg Peltzer presenta un ricco e dettagliato quadro dell’affermarsi e della normalizzazione delle procedure elettive negli episcopati di Normandia e Angiò tra XII e XIII secolo. A prescindere dalla mole di informazioni che l’a. ricava dall’indagine, la scelta degli ambiti geografici e temporali ha in realtà un valore di esemplificazione, perché il saggio di Peltzer

ambisce a fornire  una proposta di approccio complessivo per le ricerche di settore.

Presupposto di questa indagine è infatti il superamento di una tradizionale e radicata tendenza a studiare l’episcopato (e in particolare la prassi elettiva del vescovo) dei secoli centrali del medioevo sotto tagli specifici e settoriali: figura del vescovo, teoria canonica, ruolo del pontefice romano. Si dimentica cioè, secondo l’a., che a decidere l’elezione di un vescovo è un complesso e imprevedibile gioco di fattori che coinvolge la teoria legale coeva (ma fino a che punto?), le consuetudini elettive locali (fino a che epoca?), l’intrico di relazioni di potere e di politica locale (principi, aristocrazie, capitolo cattedrale) da cui scaturiva la scelta di un candidato. Vale a dire che, contro ogni teoria generalizzante, lo studio di Peltzer si propone di entrare effettivamente nel vivo di tutta la complessità del particolare, per verificare se sia possibile al limite costruire modelli più generali a partire da una indagine prevalentemente induttiva, e che non può prescindere mai dalla considerazione del peculiare sostrato da cui ogni elezione nasce.

In questa ottica, la scelta di Normandia e Angiò e della scansione temporale (1140-1230) si dimostra funzionale per compattezza geopolitica e per verificare come la prassi elettiva si modifichi in un lasso di tempo che assiste a un’alternanza di periodi di stabilità e crisi nell’ambito degli scontri fra re di Francia e re d’Inghilterra.

Lo studio si focalizza inizialmente sul quadro legale dell’epoca: l’a. presenta lo sviluppo della teoria canonica in materia di elezione vescovile tra XII e XIII secolo, la sua penetrazione in area normanno-angioina e cerca di rintracciare i percorsi e le figure chiave attraverso i quali tale ricezione avvenne, nonché i tempi e le discontinuità e le contraddizioni di tale penetrazione, mettendo sempre a confronto teoria e ricaduta effettuale sull’azione politica.

Inoltre affronta l’analisi delle carriere dei candidati, delle vie preferenziali di promozione politica, delle clientele e delle reti di relazioni tra gruppi di potere locali, e dalla  diacronia dei mutamenti di questi rapporti nel passaggio dal controllo dei re normanno-plantageneti d’Inghilterra a quello dei re capetingi di Francia, dopo la conquista di Normandia e Angiò del 1204-1206 da parte di Filippo II Augusto.

Tutta la ricerca è improntata alla più grande cautela metodologica, e la scelta di opposizione a ogni generalizzazione è tanto più motivata da uno stato documentario talora piuttosto laconico, quando non proprio carente. Lo spettro della tipologia di fonti utilizzato è di conseguenza il più ampio possibile, e spazia dalle carte di archivio capitolare agli epistolari, da inchieste giudiziarie a narrazioni storiche, da fonti canonistiche a obituari.

Attraverso una puntuale indagine diocesi per diocesi e figura per figura, il libro esplora e descrive la storia di un principio e di una pratica elettiva canonica che emerge da situazioni politiche congiunturali. L’affermarsi graduale di una procedura canonica grosso modo normalizzata e imposta dai pontefici romani (ma non priva di eccezioni e di concessioni alla norma consuetudinaria) viene concretamente inserito in un quadro di dispute locali, dove il crescente ricorso al papa si trasforma spesso in un’arma da brandire con spregiudicatezza contro rivali politici in caso di elezioni contestate. E nel frattempo si rileva anche come – lungi dal venire meno – si trasformino le tradizionali forme di controllo e di selezione sull’episcopato da parte dei re, i quali trovano via via modo di esercitare la loro influenza sui capitoli delle cattedrali dal momento che la procedura canonica assegna loro, in esclusiva, il ruolo di corpo elettorale.