Storicamente. Laboratorio di storia
Polemica fascismo-antifascismo

Questa sorta di “avvicinamento” fra giovani di diverso colore politico si verificò, come abbiamo detto, soprattutto nell’università di Roma. È interessante sottolineare questo aspetto, per certi versi, paradossale considerando che la capitale rappresentò e avrebbe rappresentato spesso il teatro di violenti scontri fra giovani di destra e di sinistra. Inoltre, due anni prima nell’aprile del 1966, in concomitanza con le prime occupazioni, in seguito ad incidenti fra giovani di destra e di sinistra, proprio presso l’ateneo romano aveva perso la vita lo studente socialista Paolo Rossi. Quel luttuoso episodio rappresentò una svolta. Mentre da parte della sinistra riemersero le formule tradizionali dell’antifascismo, per la giovane destra iniziò la sua parabola discendente all’interno della rappresentanza studentesca nelle università italiane.
Nel frattempo, il Movimento sociale italiano, dopo quegli scontri nell’ateneo romano, reagì prontamente, affermando che la morte di Rossi era avvenuta per cause accidentali e che le accuse mosse agli studenti di destra, ritenuti responsabili dell’accaduto, erano infondate.
Il partito neofascista si impegnò ulteriormente in questa sua «battaglia» nella difesa di quella che riteneva essere la «verità» sui fatti avvenuti alla Sapienza di Roma. Dopo qualche mese da quegli avvenimenti, il MSI, infatti, pubblicò un opuscolo intitolato La verità sull’ateneo romano, in cui tentava di ricostruire dettagliatamente la vicenda, per provare a dimostrare che si era trattato di un tragico incidente.

Il MSI – scrisse il segretario del partito nella Premessa al documento – i cui giovani, i cui dirigenti, i cui parlamentari sono stati oggetto, nei giorni scorsi, di una campagna di odio e di infamia senza precedenti, ritiene di avere il dovere, e anche il diritto, di presentare al giudizio della pubblica opinione un insieme di documenti e di considerazioni. Potremmo definirlo un «libro bianco», come altri hanno da parte loro annunciato. Più modestamente ed esattamente, preferiamo definirlo un onesto e sereno contributo alla verità. Solo Iddio potrà perdonare coloro che hanno speculato sul cadavere di un povero ragazzo per lanciare o per avallare la tremenda accusa di assassinio; facendo risorgere per qualche giorno in Italia il clima della guerra civile. Noi desideriamo astenerci, in questa sede, da ogni giudizio. I fatti parlino alla coscienza degli italiani.

Michelini, Premessa a La verità sull’ateneo romano, s.d., 1.