Storicamente. Laboratorio di storia
direttive moscovite
direttive moscovite

Nei mesi a cavallo tra 1919 e 1920, dopo il fallimento in Germania e la sconfitta in Ungheria, la priorità per Lenin è salvaguardare la rivoluzione in Russia: una rivoluzione comunista in Italia sarebbe solo un danno per la patria del socialismo. Diversa sarà, seppur per poco, la posizione sovietica nell’estate 1920, durante il II Congresso della IC, con l’Armata Rossa alle porte di Varsavia. La direttiva proveniente da Mosca, ad inizio 1920, è dunque di sostenere l’apertura diplomatica e commerciale del governo borghese di Nitti nei confronti dello Stato dei Soviet.

Il primo contatto tra socialisti italiani e rappresentanti bolscevichi avviene a Copenaghen nell’aprile del 1920, meno di un mese prima del Consiglio Nazionale del PSI di Milano, dove si decide sulla costituzione dei Consigli dei lavoratori. Bombacci per il PSI e Cabrini per la LNC incontrano i rappresentanti delle cooperative russe bolscevizzate, tra i quali Litvinov. S. Noiret sostiene che Bombacci, appunto, ritorna in Italia con l’ordine di non fare più la rivoluzione (S. Noiret, Le origini della ripresa delle relazioni tra Roma e Mosca. Idealismo massimalista e realismo bolscevico: la missione Bombacci-Cabrini a Copenaghen nell’aprile 1920, «Storia Contemporanea», 5 (1988), 797-850).