Storicamente. Laboratorio di storia

SIEYÈS Emmanuel Joseph (1748-1836)

Nato a Fréjus, figlio di un impiegato del fisco e maestro di posta, studia a Parigi presso il seminario di Saint-Sulpice e nel 1774 diventa prete. Durante la campagna per le elezioni agli Stati generali pubblica il suo celebre pamphlet: Che cosa è il Terzo stato?, che ottiene un’enorme risonanza. Nel 1789 viene eletto deputato del Terzo stato agli Stati generali e sua è la proposta, il 17 giugno, di trasformare gli Stati in Assemblea costituente. Gode di una grande influenza all’interno di questa assemblea e prende parte alla redazione di quasi tutte le leggi; si oppone però alla nazionalizzazione dei beni del clero. Rieletto nel 1792 alla Convenzione, vota a favore della morte del re ma è meno attivo politicamente. “Sono sopravvissuto” dirà, parlando del Terrore. Nel 1795 rifiuta di occupare il posto di Direttore cui era stato eletto; nel 1798 viene inviato come ambasciatore a Berlino e, nel 1799, viene eletto una seconda volta al Direttorio. Accetta l’incarico ma, al ritorno di Bonaparte, prepara insieme a lui il colpo di Stato del 18 brumaio; diviene uno dei tre Consoli provvisori, e poi Napoleone lo nomina presidente del Senato. Nel 1815, come regicida, deve prendere la via dell’esilio. Rimane a Bruxelles fino al 1830, quando può rientrare in Francia.

Da: J. Godechot, La Rivoluzione francese, Cronologia commentata 1787-1799, Milano, Bompiani, 2001, 379.