Storicamente. Laboratorio di storia
Tradizione gastronomica meridionale
Nella sua autobiografia Artusi scrive che a Napoli:
era poi cosa caratteristica vedere in mercato una gran caldaja di maccheroni bollenti che venivano infilzati in un grosso bastone, le estremità del quale poggiando sugli orli del vaso, dava tempo di poterli prendere colle mani e di presentarli conditi agli avventori in un piatto. Lusingato dalla rinomanza di questo cibo prediletto ai napoletani non vedevo l’ora di essere a Napoli per farmene anch’io delle buon satolle, ma fui deluso dal modo di condirli con molto pepe e cacio piccante. Messomi a cercarli più buoni mi riuscì di trovarli in un ristorante signorile conditi con una balsamella assai delicata.

In P. Artusi, Autobiografia, Brà, Slow Food Editore, 1999, 30.