Storicamente. Laboratorio di storia
Presenza del suffragio universale
Rougerie, citando un articolo dell’«Atelier», dimostra come queste associazioni siano luoghi di iniziazione alla democrazia:

L’ouvrier dévoué doit voir dans les sociétés de secours un des moyens de sa tache; il ne doit rien négliger pour y faire pénétrer davantage les idées de solidarité et d’union qui doivent animer tous les partis du peuple travailleur; il doit y saluer un apprentissage de la vie politique, par le droit d’élection qu’on y exerce, par la part qu’on y prend à l’administration de la société, bien qu’on n’y fasse pas de la politique proprement dite (et, en effet, ce n’est ni le lieu ni le but); rien n’empêche… d’y enseigner pratiquement comment les hommes doivent s’entraider, puisqu’ils sont tous égaux et frères. (Le mouvement associatif populaire, 508).

Questo aspetto è uno degli elementi forti dell’analisi di Sewell: secondo l’interpretazione dei lavoratori, le associazioni costituiscono il cuore stesso della forma repubblica.

Tali corporazioni rappresentavano delle piccole repubbliche governate dal suffragio universale e fondate sulla sovranità del lavoro e sul diritto di associazione, repubbliche che avrebbero organizzato il lavoro in un clima di armonia produttiva e avrebbero assicurato la solidarietà fraterna tra i loro cittadini attraverso il mutuo soccorso e la protezione. O, per riprendere la formula inversa, i lavoratori consideravano la futura Repubblica Sociale e democratica come una versione macrocosmica delle repubbliche microcosmiche che avevano creato nei loro mestieri (Lavoro e rivoluzione in Francia, 445-46).