Storicamente. Laboratorio di storia
i periodici squisitamente umoristici

Quella dell'epoca nazionalsocialista fu una satira di regime, controllata e diretta con la stessa minuziosa rigidità con cui erano sorvegliate le altre forme di comunicazione e propaganda. Appena conquistato il potere, nel gennaio 1933, Hitler e Göbbels provvidero a mettere sotto controllo le testate umoristiche e satiriche tedesche, genere che negli anni di Weimar aveva conosciuto grande fortuna e diffusione. I principali fogli del settore erano allora Lustige Blätter , Kladderadatsch [1] e Simplicissimus , questi ultimi due "specializzati" nella satira politica, campo nel quale non si era cimentato che occasionalmente Lustige Blätter .

Tutte le testate satiriche, a partire da Simplicissimus - la rivista più nota, che contava fra i collaboratori artisti di grande fama apertamente ostili al nazismo, come George Grosz - furono ridisegnate a piacimento dei nuovi padroni della Germania. Numerosissimi loro collaboratori scelsero di non sottostare alla censura e alle direttive naziste e presero la strada dell'esilio accanto a quegli umoristi che prima del 1933 avevano esercitato la loro satira contro Hitler e la Nsdap e che dunque temevano, con buona ragione, vendette e ritorsioni. Schiacciata dalla censura e privata di molti fra i suoi migliori esponenti, la stampa satirica tedesca conobbe un rapido decadimento, divenendo un settore affatto marginale dell'editoria periodica tedesca. Nel 1938, a causa dello scarsissimo numero di lettori, Die Brennesel , una testata umoristica nata sotto gli auspici dello stesso Führer, fu addirittura costretta a chiudere i battenti, segnale inequivocabile del pochissimo gradimento incontrato da una satira imprigionata e asservita, cfr. La caricatura internazionale durante la seconda guerra mondiale , Novara, Istituto Geografico De Agostini 1971.

[1] Le annate 1848-1944 della rivista settimanale Kladderadatsch sono state digitalizzate da un'equipe dell'università di Heidelberg e sono consultabili on line all'indirizzo www.ub.uni-heidelberg.de/ helios/digi/ kladderadatsch .html.