Storicamente. Laboratorio di storia
Fronte di liberazione sloveno - Osvobodilna fronta (Of)

L’Osvobodilna fronta (Of) – Fronte di liberazione sloveno è il comitato di coordinamento delle formazioni partigiane jugoslave.
Il 26 aprile 1941, nel corso di una riunione organizzata dal Partito comunista sloveno (Kps) a cui parteciparono elementi nazional-liberali, cristiano-sociali e i membri superstiti dell’organizzazione clandestina Tigr, viene fondato il Fronte antimperialistico, primo nucleo di quella che sarebbe divenuta, nel giugno dello stesso anno, l’Osvobodilna fronta slovenskega narodna (Fronte di liberazione del popolo sloveno).
Entrarono a far parte dell’Of più di quindici organizzazioni e associazioni, i cui rappresentati andarono a costituire il “plenum supremo”, ma il comitato esecutivo rimase formato esclusivamente dalle organizzazioni che aveva costituito originariamente il Fronte antimperialista. Una prima dichiarazione d’intenti viene resa nota già nel giugno del 1941 mentre nell’autunno dello stesso anno venne pubblicato il vero programma dell’Of che prevedeva: «il diritto all’autoaffermazione della nazione slovena, il rifiuto a riconoscere la divisione della Jugoslavia, la lotta per la liberazione e l’unificazione della Slovenia, la lotta per una nuova Jugoslavia su basi federali e l’’amicizia con l’unione sovietica e con tutti i paesi democratici».
L’attacco della Germania contro l’Unione sovietica ebbe l’effetto di galvanizzare le forze di resistenza che si andavano organizzando in quel periodo e che iniziarono a lottare, oltre che per la difesa della “patria del socialismo” anche in nome della solidarietà panslava. Rapidamente, in numerose città, paesi e borgate si andarono a costituire Comitati di liberazione nazionale che facevano riferimento all’Of e che iniziarono a riorganizzare la vita nelle aree temporaneamente liberate dai partigiani.
In un primo momento l’Of operò soprattutto nell’ambito della propaganda, cercando di ottenere l’appoggio della popolazione nella lotta contro i nazifascisti. Dopo alcuni mesi, il Fronte di liberazione, ormai egemonizzato dal Partito comunista che era l’unico ad avere una forte organizzazione clandestina alle spalle, poteva disporre di un buon numero di combattenti organizzati in gruppi armati: «dei 31 reparti esistenti alla fine dell’anno (che contavano in totale 1.500 combattenti) quasi due terzi erano nati nelle prime settimane successive all’appello dell’Of».
Il 31 agosto 1941 venne fondato il Varnosto-obveščevalna služba – Of (Vos Of) ossia il Servizio per gli affari interni presso l’Of e il 16 settembre il plenum diede vita al Slovenski narodni osvobodilni odbor - Snoo (Comitato popolare di liberazione sloveno). Ad ogni modo, una prima formale unificazione delle unità partigiane comuniste si ebbe nel novembre del 1942 a Bihač, in Bosnia, dove si costituì il Consiglio antifascista di liberazione nazionale (Avnoj).
A Trieste, già alla fine del 1941, l’Of disponeva di una solida ed articolata rete di comitati clandestini. In dicembre l’Of stipulò un patto di unità d’azione con il Partito comunista italiano.
M. Cattaruzza, L’Italia e il confine orientale, Bologna, Il Mulino, 2008, 179-220.