Storicamente. Laboratorio di storia
L'armistizio

All’indomani della sua nomina a presidente del Consiglio (16 giugno 1940), Philippe Pétain chiede l’armistizio che – firmato il 22 – entrerà in vigore il 25 giugno, dividendo la Francia in due grandi zone: la zona non occupata (dove si stabilirà il regime di Vichy) e una vasta zona occupata, posta sotto il controllo dell’amministrazione militare tedesca e solcata, a sua volta, da numerose frontiere interne. La convenzione d’armistizio ammette il principio di una collaborazione fra il Reich vincitore e la Francia sconfitta che, in teoria, resta uno Stato sovrano, guidato da un Governo legale. In previsione di una pace prossima con la Germania, l’armistizio è implicitamente una dichiarazione di guerra contro il nemico interno. Esso costituisce in tal senso una svolta politica decisiva, prefigurando la nascita – di lì a poche settimane – di un nuovo regime.
Da: Henry Rousso: Vichy (régime de), in Jean-François Sirinelli (dir.), Dictionnaire historique de la vie politique française au XXe siècle, Paris, Puf, 1995, 1049-1050.
Fra le numerose brochure vichyste specificamente destinate a giustificare l’inevitabilità dell’armistizio, si vedano, Le Gouvernement Pétain. Ce qu’il a fait sans nous. Ce qu’il ne peut continuer sans nous, Paris, La Documentation Historique et Philosophique, s.d. [1940]; Français, apprenez ce que le Maréchal a fait pour vous depuis l’Armistice, Vichy, Editions de l’Espoir Français, s.d. [1941].