Storicamente. Laboratorio di storia
Carta delle miniere di carbone in Belgio

BACINI

NUMERO
IMPRESE (1955)

NUMERO
POZZI (1955)

PRODUZIONE (in milioni di tonnellate)

‘53

‘54

‘55

‘56

Germania (R.F.):

Ruhr
64
141
115,6
118,7
121,1
124,6
Aix-la-Chapelle
4
9
6,6
6,9
7,1
124,6
Bassa Sassonia
4
9
2,5
2,5
2,6
2,6
Belgio:
Campine
7
7
9,5
9,3
10,1
10,5
Vallonia
48
120
20,5
20
19,8
19,1
Francia:
Nord /Pas de Calais
1
72
27,6
28,7
29,1
28,6
Lorena
1
12
12
13
13,2
13,3
Centro-Midi
6
41
12,6
12,3
12,7
12,9
Sarre
1
18
16,3
16,7
17,2
17
Italia
1
3
1
1
1
1
Paesi Bassi
5
12
12,3
12,1
11,9
11,8

Fonte: R. Petre, Le problème charbonnier belge, cit., 13.
Come dimostra l'evoluzione della produzione di carbone nella CECA, a metà degli anni ’60 rimanevano solamente 30 insediamenti nei cinque bacini valloni – con una produzione di 5.100.000 tonnellate e 17.700 operai impiegati – e cinque nel bacino del Nord – con una produzione di 8.000.000 di tonnellate e 17.900 operai. Sei volte più numerosi, gli insediamenti valloni producevano il 36% in meno di quelli fiamminghi, con un’occupazione inferiore di solo qualche centinaia di unità. Cfr. S. Pasleau, La Belgique (1945-1970). Industrialisation – reconversion, un autre clivage nord-sud, in D. Barjot (dir.), Industrialisation et Sociétés en Europe occidentale. Du début des années 1880 à la fin des années 1960. France, Allemagne-RFA, Italie, Royaume-Uni et Benelux, Paris, CNED-SEDES, 1997, 413-426