Storicamente. Laboratorio di storia
La sinistra radicale e le presidenziali palestinesi del 2005

Uno degli slogan più diffusi, scanditi anche durante le manifestazioni di protesta contro la politica israeliana dell’aprile del 2002, è “Palestina rossa, Palestina libera”, che presuppone che Israele sia uno Stato capitalista, mentre il mondo politico palestinese rappresenti un’opposizione anti-borghese e anti-capitalista. Naturalmente, gli ultimi sviluppi politici dimostrano che non c’è nulla di più lontano dalla realtà. Basti pensare che, alle elezioni presidenziali del gennaio 2005, il FPLP (Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina) non si è presentato; il candidato del PPP (Partito Palestinese del Popolo), Bassam Salhi, ha ottenuto il 2,67% dei voti; quello del FDLP (Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina), Tayseer Khaled, ha avuto il 3,35%. Alle successive elezioni parlamentari del gennaio 2006, vinte da Hamas, su un totale di 132 seggi, il FPLP ne ha ottenuti 3, mentre la coalizione di PPP e FDLP ne ha vinti 2.