Storicamente. Laboratorio di storia
Brani tratti dalle testimonianze di A. Ferroni e G. Pradarelli
…Cabernardi era una cittadina, non mancavano i soldi, c’erano i negozi, si viveva bene. C’erano certi mercati bellissimi, la festa da ballo, non mancava niente, c’era tutto, c’avevamo un circolo che ancora c’è, tante manifestazioni. Mi ricordo che a santa Barbara, patrona dei minatori, c’era la festa e la Montecatini dava due litri di vino e un chilo di carne a tutti gli operai, anche a quelli che non facevano i minatori, e così passavi il tempo. C’era la scuola, c’era la caserma, la farmacia. In miniera ci lavoravano duemila e tanti operai, la Montecatini aveva portato un grande miglioramento, e poi ai mercati veniva tanta gente, tutte le settimane. Poi il giorno di paga, che mi pare era il ventisette, era un gran diavolerio, c’erano la cooperativa, il macellaio, il negozio di stoffe, poi c’era la banca, la posta, il barbiere, un paese molto civilizzato ai tempi… noi avevamo una casa bellissima per conto nostro, si guadagnava bene, e comunque si tirava avanti, il lavoro c’era, tranquilli…

…Io ci stavo bene, l’aria, insomma si stava bene perché Cabernardi era piena di gente. Alla sera, in particolar modo, c’era sempre un passeggio che bisognava chiedere permesso, insomma molta gente. E allora ci si vedeva sempre con tutti, tutti quanti amici, c’era molta collaborazione tra le persone. A Cabernardi c’era una banca, c’era la posta, c’erano tre negozi più la cooperativa, dove si poteva fare spesa con il libretto e alla fine del mese i soldi venivano ritirati dalla busta paga, dove a volte non rimaneva nulla, però, anche se non regalava niente, costava un po’ meno che nei negozi. Poi c’era il cinema, il martedì, il giovedì, il venerdì, il sabato e la domenica con film sempre belli, anche di prima visione, io stavo anche a staccare i biglietti all’ingresso, e poi si giocava a carte, gli anziani giù al campo sportivo giocavano alle bocce e poi si ballava, per esempio, a carnevale, lì al circolo. Cabernardi attirava gente anche dagli altri paesini e la miniera dava lavoro a tutto il circondario… io giocavo con la mia squadra a pallone, ero contento, ci stavo bene…era la Montecatini che la finanziava, sin dal trentuno aveva ingaggiato dei giocatori importanti, se si muoveva la Montecatini poteva fare tutto quello che voleva. Io ho cominciato a giocare nel quarantacinque, avevamo le maglie color giallo zolfo e la squadra si chiamava Cabel perché eravamo fusi con Bellisio Solfare, insomma ho dei bellissimi ricordi. Invece una volta finita la miniera, Cabernardi si è trovato col niente tanto è vero che hanno portato via perfino le scuole …

Intervista a Ferroni Americo, effettuata da Verdini Lilith il 23-10-2004.

Intervista a Pradarelli Gualtiero, effettuata da Verdini Lilith il 20-12-2004.